Comunicare: non solo parole.

Comunicare: non solo parole.

Spesso le persone compiono il grossolano errore di intendere la comunicazione come un semplice scambio di parole fra due entità; comunicare, nel ventunesimo secolo, vuol dire condividere un’idea, un concetto, tramite il “veicolo” che si ritiene più adatto: arte, musica, immagini, video, qualsiasi mezzo sia utile a veicolare il messaggio è anche utile a comunicare.

Imprese e…

Dal punto di vista del commercio le imprese e le grandi multinazionali sono fra gli enti che sfruttano nel modo migliore la comunicazione, per far leva su meccanismi psicologici ed invogliare il cliente ad acquistare un prodotto. Al consumatore medio questo potrebbe sembrare, seppur ovvio e consolidato nella società moderna, un uso improprio e in qualche modo “oscuro” della comunicazione. In realtà esattamente come la musica, o l’arte visiva, usare la pubblicità e la comunicazione, tramite qualsiasi mezzo, per veicolare un messaggio ad una moltitudine di clienti è un’arte, e come tale richiede dedizione e passione per essere realizzata nel migliore dei modi.

 

Chi ha il ruolo di “comunicare”?

Un buon comunicatore sa che la retorica è importante quando si vuol convincere qualcuno di ad abbracciare un’idea, ma sa anche che questa a volte non è sufficiente: un buon oratore può convincere molte persone ma un buon artista sa colpirle con la sua arte e renderle più inclini ad accettare le sue idee. Ed è esattamente fra la figura dell’oratore e quella dell’artista che si deve inserire un buon pubblicitario: abile oratore e abile rappresentante delle proprie idee, in grado di stupire il cliente e catturare la sua attenzione, per poi convincerlo con tesi incontestabili a favore del proprio prodotto.

 

Come farlo nel modo giusto?

Non sempre si tratta di colori sgargianti, frasi ad effetto e canzoncine orecchiabili: per sopravvivere le aziende hanno costantemente bisogno di innovarsi nella comunicazione, e di conseguenza nei mezzi scelti per veicolarla, per far presa sulla maggiore quantità possibile di clienti. Un esempio lampante di innovazione comunicativa è il numero, costantemente in crescita, delle aziende che usano i “meme”, vignette divertenti condivise sui social, per comunicare le caratteristiche dei loro prodotti. In questo caso le aziende, e quindi i pubblicitari, si sono adattati ad un fenomeno del web a livello mondiale e ne sono entrati a far parte, così da aumentare la clientela che potrebbe acquistare i prodotti sopra citati. Nella costante innovazione, che è intrinseca al ruolo del pubblicitario, si identifica facilmente la componente artistica delle figure in questione: non solo devono saper parlare al cliente, ma devono farlo in modo diverso da tutti gli altri. Questa è la comunicazione oltre le parole.

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